L’EX CONVENTO DI SAN BERNARDINO
Il monastero di San Bernardino con annessa chiesa fu fondato nel 1349 da Dorotea dei conti di Panico, fattasi monaca dell’ordine dei Minori Osservanti. Il nome del monastero fu dato in memoria della predicazione fatta a Padova nella quaresima del 1443 da san Bernardino. A questo proposito si deve sottolineare che fino al 1444 il convento non fu mai nominato con il nome di San Bernardino, ma si parla sempre di Santa Chiara, il nome cambiò nel 1451 (dopo la morte del santo avvenuta nel 1445) Il monastero nacque durante l’episcopato di Pietro Donato contemporaneamente a quello di S. Maria di Betlemme e all’ospedale dei ciechi (entrambi in Prato della Valle). La fondatrice Dorotea Chieregati da Camposampiero aveva sposato il conte Palatino Jacopo da Panico, di ricca famiglia bolognese, rimase vedova nel 1429 e si trasferì a Padova solo nel 1439. Fu in seguito alla morte del figlio studente di diritto (provocata da Bonifacio del fu Ugolino che nell’ambito di una scapigliata vita goliardica lo aveva assalito e ucciso) decise di ritirarsi nel monastero di Santa Chiara. La potente fraglia della corporazione dei Mercanti di Lana che aveva eletto a suo protettore San Bernardino con una delibera del maggio 1448 respingeva la proposta di contribuire alla costruzione della fabbrica del monastero con la costruzione di una cappella per l’Arte della Lana. Nel 1451 il Consiglio patavino istituì il 20 maggio la “ festa di San Bernardino” imponendo anche a tutte le fraglie degli artefici di offrire compiutamente ill loro obolo “ad ecclesiam que noviter fabricatur, ed eius reverentiam in contracta Braidi” Solo nel 1460 l’Arte della Lana decise di costruire nella chiesa l’altar maggiore e i lavori si protrassero fino al 1473. La chiesa di San Bernardino misurava 22.40metri di lunghezza e 9 metri di larghezza, nella chiesa, oltre agli artigiani della lana fu sepolto anche i Guariento celeberrimo pittore padovano. Quello che resta della chiesa si può vedere nel cortile che precede l’ex Intendenza di Finanza, è il lato sinistro della chiesa con una scritta latina “ Due mille ducat mimm. Angela Placca Arolda erogavit huic monasterium….pro anima sua” e un bel portale Lombardesco affiancato da tre nicchie affrescate, un altro portale è presso il museo. Una bella descrizione ottocentesca della chiesa e del convento, come le notizie qui riportate si trovano al sito:
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